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Che effetto fa leggere un racconto e scoprire che il protagonista ci assomiglia in modo impressionante? Per Damiano Galaverna, medico quarantenne di successo che vive in un presente asettico senza ricordi e senza progetti, ritrovare la propria infanzia in un libro è sconvolgente. Chi si è preso la briga di mettere la sua storia nero su bianco, rievocarne i fantasmi e confessare verità che lui stesso non ha mai raccontato a nessuno? Non sarà difficile svelare il mistero, ma ormai il meccanismo perfetto che con tanta fatica Damiano aveva costruito si è inceppato. Mentre intorno a sé crollano le barriere che proteggevano la sua vita dalle vite degli altri, fanno irruzione nel suo spazio le persone più improbabili: un'odiatissima collega, una prostituta devota di una dea voodoo, la madre ostinata di un paziente. Persino chi credeva di conoscerlo bene comincia a guardarlo con occhi diversi, e tutto ciò lo obbliga a riflettere su se stesso. L'uomo che si sentiva a suo agio solo nella divisa da chirurgo, a osservare la realtà attraverso un microscopio elettronico, e a impartire ordini perentori, si sorprende a girovagare per una Milano imbiancata dalla neve, silenziosa e quasi bella sotto un cielo color perla. Camminando in quella città magica e irreale, sotto la luce aranciata dei lampioni, riscopre l'entusiasmo che aveva da bambino e all'improvviso gli sembra di avere molto tempo a disposizione, come se l'alba si potesse prolungare all'infinito.